Castiglione di Sicilia , 25 Novembre 2016
Nell’accogliente cornice del salone conferenze delle Cantine Patria a Torrepalino (Castiglione di Sicilia – Ct) si è svolta venerdì 25 novembre 2016 la conferenza “Terre della Biosfera 2.0: Per un futuro sostenibile della Sicilia Orientale”, durante la quale è stato presentato lo Studio di fattibilità sull’istituenda Riserva della Biosfera (Programma MaB – UNESCO) nelle valli fluviali dell’Etna, che verrà inoltrato ai competenti uffici del Ministero dell’Ambiente nei primi giorni di dicembre.
Nonostante le avverse condizioni atmosferiche e il concomitante svolgimento dell’importante incontro sugli “Stati Generali del Turismo siciliano” a Taormina, sono stati registrati più di cento partecipanti tra Istituzioni, Associazioni ed imprese private che hanno animato un’interessante discussione sugli sviluppi dell’iniziativa.
Gli indirizzi di saluto sono stati presentati dal vice-Sindaco di Castiglione di Sicilia Concetto Stanniti che ha incoraggiato il Gruppo promotore (l’Associazione “Giacche Verdi Bronte”, la Fondazione “Manfred-Hermsen-Stiftung” – Brema, l’Agenzia Natoursicily di Fabio Bonaccorsi, la Soc. coop. Agr. – Forestale “Foreste e Territorio” ed il Consorzio “Etna World Trade”) nonchè gli altri Sindaci presenti a perseguire gli sforzi verso il primo traguardo e cioè la presentazione della candidatura del territorio delle valli fluviali del Simeto e dell’Alcantara a riserva della Biosfera. Le differenze tra il programma MaB ed il riconoscimento UNESCO di “world heritage” nonché dei meccanismi del processo di candidatura sono stati illustrati brevemente nel primo dei due interventi del Dr. Giorgio Andrian – esperto UNESCO che ha anche descritto sinteticamente la situazione delle Riserve della Biosfera a livello internazionale e nazionale.
A seguire, il geologo Dr. Fabio Bonaccorsi ha fatto il punto sugli elementi di forza dell’idea
progettuale “Terre della Biosfera” ed ha illustrato ai presenti la mappatura generale dell’area interessata ed il concetto di “ponte naturalistico” che le Riserve della Biosfera creano sul territorio collegando in forma concreta le diverse Aree Protette presenti, in questo caso 3 Parchi regionali e numerose aree tra Riserve Naturali e aree “Natura 2000” (S.I.C. e Z.P.S.). Il relatore ha quindi posto l’accento sull’opportunità di una gestione partecipata sia del processo di candidatura che sulla successiva “governance”.
Particolarmente interessante il successivo intervento dell’Assessore Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, Dott.ssa Patrizia Valenti, incentrato sull’importanza dei “Contratti di Fiume” come strumento di opportuna pianificazione e gestione degli ambienti fluviali e come queste forme di accordo volontario siano partner perfetti per una Riserva della Biosfera, in quanto basati sugli stessi principi di gestione condivisa e partecipata del territorio. L’invito trasmesso è quello di considerare i Contratti di Fiume degli strumenti attuativi di gestione del territorio per le riserve della Biosfera. Molto gradita, quindi la sua disponibilità a portare la collaborazione con il Gruppo promotore delle Terre della
Biosfera su un piano operativo. L’On. Giuseppe Castiglione, Sottosegretario di Stato alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, nel suo appassionato intervento, ha enfatizzato l’utilità di avere sul territorio dei due più importanti fiumi
siciliani un progetto condiviso di sviluppo sostenibile che sostenga l’agricoltura, il turismo ed i prodotti locali, settori fondamentali che fanno da traino per il resto dell’economia locale. Ipotizzati numerosi effetti positivi in ricaduta sul territorio della Riserva della Biosfera, dal momento che il programma MaB non introduce nuovi vincoli rispetto a quelli già esistenti. Un incoraggiamento alla massima collaborazione tra Istituzioni come Università, Enti gestori di Aree protette e portatori di interesse radicati nel territorio come imprenditori ed il mondo associazionistico viene suggerito per raggiungere nel minor tempo possibile gli obiettivi del Progetto MaB.
Il Sen. Giuseppe Marinello, Presidente della Commissione Territorio, Ambiente, Beni ambientali – Senato della Repubblica definisce l’incontro “un’iniziativa assolutamente significativa” vista la massiccia partecipazione di Sindaci, altri rappresentanti del territorio, imprenditori economici e responsabili di Enti Parco regionali, sottolineando l’importanza di fare squadra e di sviluppare sinergie di cooperazione. Illustra quindi i recenti interventi governativi in ambito ambientale come l’emanazione della legge contro gli eco-reati, la riunificazione delle Agenzie regionali di protezione dell’ambiente e la recentissima modifica della legge 394 del ’91.
Altri segnali di incoraggiamento sono pervenuti via telefono dall’Assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Dr. Anthony Barbagallo e dal Dott. Maurizio Croce, Assessore regionale al Territorio e Ambiente, entrambi impossibilitati a partecipare ai lavori della conferenza per via delle pessime condizioni meteo.
Un importante contributo tecnico è giunto anche dall’Università di Catania, grazie al Dott. Gianni Petino del Dip. Di Scienze Politiche e Sociali, Università degli Studi di Catania che ha aperto la sessione tecnica presentando l’intervento “La valle del Simeto, un costrutto territoriale aperto e condiviso: coesione e conoscenza del territorio in un’area di rilevante interesse antropico e ambientale”. Illustrando un precedente studio cartografico, il geografo evidenzia come il territorio della valle del Simeto appaia disomogeneo da un punto di vista del paesaggio antropico e mostri delle criticità (sversamenti di rifiuti,
abbandono delle colture, etc) che indicano uno “scollamento” del senso di appartenenza al territorio da parte di chi ci vive. Un progetto come quello delle Terre della Biosfera potrebbe cambiare in meglio questa visione, con il contributo di tutti ed in particolare dell’Università di Catania.
La rappresentante della Fondazione “Manfred Hermsen Stiftung”, Stefanie Hermsen (Gruppo ideatore del Progetto), dopo aver chiarito la “mission” dell’ente rappresentato, ha parlato di “Buone pratiche di sostenibilità” descrivendo le “Terre della Biosfera” dal punto di vista della gente comune che condivide il Progetto e già partecipa volontariamente agli eventi organizzati dal Gruppo ideatore. Immagina un circuito virtuoso tra Ambiente, Cultura e Agricoltura in cui si muovono i turisti curiosi di scoprire la Sicilia più autentica. Tra le attività più importanti di questa fase, le iniziative dei vari Gruppi di
lavoro attivi nei settori del Turismo (mobilità sostenibile), dell’Agricoltura (ricerche di campo in collaborazione dell’Università di Hannover) e Biodiversità, della Gestione dei Rifiuti, dell’Educazione all’Ambiente ed allo Sviluppo Sostenibile (citato il Progetto di educazione ambientale “Fiumi puliti” adottato da diverse Scuole in Germania), alla Cultura ed al “Branding”.
Cruciale l’intervento del Dr. Eick von Ruschkowsk, capo settore protezione e politiche ambiente del NABU (Nature And Biodiversity Conservation Union) – Germania, membro IUCN, sezione WPAC (commissione mondiale delle grandi Aree Protette) e responsabile per la valutazione dei siti UNESCO, dal titolo “Strutture della gestione delle Riserve della Biosfera – nuove opportunità tramite partecipazione e accettazione”. Dopo la spiegazione sui concetti di “Governance” e “Managment”, il suo conciso e chiarissimo messaggio è stato: “La gestione delle riserve della Biosfera deve essere condivisa con un livello
eye to eye: è l’unico modo per ridurre o eliminare gli eventuali conflitti”. Di questo concetto ha fornito un esempio concreto descrivendo il funzionamento ed il modello di governance di una grande Riserva della Biosfera nel nord-ovest della Germania per la quale la chiave del successo operativo è dipesa da una forma di gestione collaborativa “multi-stakeholders”.
A seguire, chiare anche le parole del Dr. Giuseppe Morano, Commissario del Parco Fluviale dell’Alcantara, interamente compreso nel territorio delle “Terre della Biosfera” e quindi di assoluta importanza per il Progetto, ha definito la zona del Parco fluviale rappresentato come un crocevia geografico, culturale e, di riflesso anche economico. In accordo con le finalità del Progetto MaB (in cui è l’uomo ad essere attore principale del contesto), nota che i Parchi non devono essere gli attori principali dell’intervento, ma partecipare ai processi di governance condivisa e concorda con il precedente relatore sul fatto che alle Aree protette all’interno delle Riserve della Biosfera spetta primariamente il compito di tutela delle risorse ambientali. Cita inoltre i progetti in corso nel Parco fluviale dell’Alcantara come quello sulla mobilità sostenibile, argomento che viene attentamente valutato durante il processo di analisi della candidatura a Riserva della Biosfera.
La sezione tecnica si è conclusa con il secondo intervento del Dr. Giorgio Andrian, esperto UNESCO Belgrado, il cui intervento “Presentazione dello Studio di Fattibilità “Terre della Biosfera” è servito per chiarire i dettagli del progetto e le sue implicazioni sul territorio. In particolare ha descritto il processo di “ingegnerizzazione” del progetto di candidatura, rimarcando la necessità di accompagnare i dossier di candidatura con “action plan” e “business plan” accuratamente ponderati. Un’ulteriore nota tecnica sulla cartografia, attualmente in stato indicativo e non esclusivo, e sull’apertura verso successive adesioni di Enti
locali e Comuni che, come processo normalissimo in contesto MaB portano ad allargamenti dei confini delle Terre della Biosfera. Un ultimo cenno è stato rivolto verso l’indiscutibile patrimonio di bellezza posseduto dalla Sicilia che, per portare benefici concreti alle comunità deve raggiungere lo stato di “bellezza funzionale”.